mercoledì 8 agosto 2012

Giorno 5


Savonlinna, 5 agosto 2012

Come già avevamo appreso ad Amsterdam durante lo scorso InterRail, anche un letto striminzito e duro può diventare il migliore del mondo se è il primo su cui ti sdrai dopo svariate notti. Incredibile come ciò che diamo per scontato nella vita di ogni giorno possa trasformarsi in una sorta di raro privilegio. La notte nella Lake Star, dunque, trascorre divinamente e ci svegliamo cullati dall’ondeggio del nostro Hotel galleggiante.Approfittando della sporca cucina della nave, tentiamo di fare un caffè più o meno bevibile e, anche se il risultato non è dei migliori, abbiamo il piacere di condividerlo con Levante e Caterina.
L’idea è quella di affittare una barca e godersi una qualche spiaggetta amena. Raggiungiamo non senza difficoltà il campeggio a 6 km dal centro città, per poi scoprire con una certa delusione che affittano solo canoe, opzione per noi preclusa dall’ingombro degli zaini. Ci godiamo allora la natura passeggiando un’oretta nel bosco che circonda la struttura. Baciati dal sole e ogni tanto dalle zanzare, iniziamo presto ad avvertire i morsi della fame. Torniamo perciò sui nostri passi, ripercorrendo a ritroso la strada tra campeggio e città. Non dobbiamo camminare troppo prima di imbatterci nel “Siwa”, un dignitosissimo minimarket. Nulla di speciale: la solita spesa sociale. Al momento di pagare, facciamo due chiacchiere con la simpatica cassiera, una semplice ragazza dai capelli tinti rosso fuoco. Le classiche domande: di dove siete? dove andate? vi piace la Finlandia? Fin qui nulla di strano. Consumiamo il nostro pranzo freddo appena fuori dal negozio, e ci sdraiamo sul prato ad aspettare l’autobus 3 per tornare in città, dove il programma prevede di prendere il primo treno per Parikkala. Sotto il cielo di Savonlinna fa la sua comparsa una bizzarra figura d’uomo che ci offre una lattina di birra a testa ancor prima di presentarsi. E’ Harry, parla un inglese alcolico e dopo le domande di rito ci racconta dei suoi viaggi in Inghilterra, Germania e Italia. Onestamente, capiamo poco di quel che ci dice, ma tra un sorso e l’altro ci spiega come fare economia con le lattine di birra e come sedurre le donne finlandesi con la natura: “Nature is beautiful…after you!”
Solo la pioggia interrompe la nostra piacevole conversazione, e il nostro nuovo amico ci saluta con un “Viva l’Italia, viva Totti” prima di allontanarsi. Ci ripariamo accanto al minimarket…l’attesa ci ha fatto venire fame. E’ quella che amiamo chiamare Ciocoemergenza. Il Nero,allora, entra per comprare qualcosa da mangiare e scambia ancora qualche parola con la cassiera che mostra preoccupazione (compassione?) per il nostro incerto destino. Dopo qualche minuto, infatti, in pieno delirio crocerossino esce per offrirci asilo per la notte. Si presenta come Heidi e ci lascia il numero di telefono in caso di necessità. Destino vuole che il ritardo dell’autobus ci faccia perdere l’ultimo treno utile. Sconsolati, ma dopo tutto incuriositi dalla situazione, torniamo da Heidi, accettando la sua generosa offerta. Aspettiamo buoni buoni le 18 ora in cui, alla fine del suo turno, il padre la viene a prendere. L’uomo, di nome Markku, non si fa attendere molto. Lui sa che dormiremo a casa di sua figlia e, non conoscendo l’inglese, ci invita a fare i bravi con un semplice quanto spaventoso sguardo. Heidi vive con un’amica, Jenna, nel centro di Savonlinna in un piccolo quanto incasinato appartamento. Scopriamo anche che è il suo diciannovesimo compleanno e, ovviamente, siamo ben contenti di festeggiarlo con lei e le sue amiche. Abbiamo modo di conoscere meglio l’atmosfera finlandese. Ci fa sentire un po’ di musica tradizionale locale e notiamo che casa sua, come tutto il resto del paese, brulica di Mumin, bizzarri personaggi dell’opera di Tove Jansson: tipo la Dante Alighieri scandinava. Tanto per non farsi mancare nulla, Heidi ha due Cincillà: Prince e Cookies.

In serata arrivano Minna (sul serio, si chiama davvero così) ed Elli, tra le poche amiche della festeggiata rimaste in città durante le vacanze. La festa comincia nella famosa Olutravintola Sillansuu, birreria molto ben fornita. I brindisi si sprecano. Poco dopo ci raggiunge anche Hilma e la compagnia si allarga. Muoviamo dopo qualche birra all’Happy Time, locale che permette ai propri clienti di giocare a Bingo. Indovinate quanto abbiamo vinto…assolutamente niente! Nel frattempo si è unita a noi anche la coinquilina di Heidi, Jenna e il gruppo è definitivamente formato. Dopo una rapida visita a un terzo locale, torniamo a casa. Un ultimo giro viene offerto dalla festeggiata e poi tutti a nanna, dopo una giornata che nella sua atipicità è stata quella che più di tutte ci ha mostrato la vera Finlandia.

P.S. I particolari più scabrosi della serata sono riservati alle conversazioni private.



 Se non fosse per gli ospiti, ogni casa sarebbe una tomba...

Andrea e Silvano

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