giovedì 23 agosto 2012

Giorno 18


Stavanger-Oslo-Stoccolma, 18 agosto 2012

Il diciottesimo giorno di viaggio è uno di quei classici giorni di transizione e continuo spostamento. Il treno da Stavanger si è inspiegabilmente fermato alle 5 del mattino, costringendoci a prendere l’ennesimo pullman. Il ritorno a Oslo è poco più che un lampo. Il tabellone della stazione ci rivela l’esistenza di un treno diretto a Stoccolma in partenza. La stanchezza scompare d’un tratto ed entrambi ci trasformiamo in centometristi olimpionici (con tanto di zaino) e riusciamo a salire in tempo. Entriamo con irruenza nel vagone, forse un po’ troppa, e Il Nero sbatte inavvertitamente la porta del vagone contro quella del vicino bagno da cui stava uscendo proprio in quell’istante un ragazzo. Se sia stata la stanchezza oppure gli odori esalati dal gabinetto a bruciare il cervello di quest’uomo non lo sappiamo, fatto sta che immediatamente comincia a urlare nella sua lingua in faccia al Nero. La cosa divertente è che, resosi conto che nessuno di noi due aveva intenzione di avere paura di lui, ci ha improvvisamente perdonati. Una magnanima testa di cazzo, non c’è che dire.
Il viaggio in treno, comunque, prosegue serenamente fino alla capitale svedese. Non sappiamo ancora dove dormire, ma, data la nostra indecente condizione igienica (l’ultima doccia risale a Narvik), cediamo alla tentazione dell’unico ostello disponibile, benché situato un po’ fuori città. Raggiungerlo è una delle 4 cose più difficili della nostra vita, ma alla fine ce la facciamo, dopo un treno e tanti piedi. La doccia è meravigliosa. I capelli del Nero tornano finalmente biondi!
Decidiamo di risparmiare sulla cena per poi goderci al mattino una colazione sontuosa. Ci addormentiamo godendoci l’ormai dimenticata sensazione di dormire in posizione orizzontale, ma solo dopo aver visto la puntata del giorno di una fiction inglese.

Andrea e Silvano

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