Narvik-Kiruna-Sundvall-Ostersund-Trondheim, 14 e 15 agosto
2012
Svegli. Ci godiamo fino all’ultimo secondo la comodità e la
pace dei nostri letti. Il cellulare suona una volta ancora. In piedi.
L’incredibile aspettativa della colazione pronta e calda ci dà la definitiva
spinta a vivere questa nuova giornata fino in fondo. E cominciamo proprio bene,
con una colazione degna di un re. Dolce e salato si mischiano in orge di cibo
nelle nostre affamate fauci. Mangia questo, mangia quest’altro e alla fine il
primo treno è bello che perso. Ne è valsa la pena. Con gli stomaci pieni e gli
zaini in spalla percorriamo la strada fino alla stazione. C’è un secondo treno,
tra poche ore, perfetto per noi. Nella sala d’attesa, presto affollatissima,
prevale l’elemento italiano. Quasi per caso, a pochi minuti dalla partenza del
treno, scopriamo che c’è stato un intoppo. I vagoni sono fermi a 190 km da
Narvik, pare che il conducente abbia avuto un problema grave. Saliamo su un
pullman sostitutivo, che ci porterà fino a Kiruna, dal treno. Il tragitto è un
assoluto calvario. I posti sono occupati fino all’ultimo e la temperatura è
vicina ai 50 gradi. Altolà al sudore.
In due ore siamo a destinazione. Il nostro treno ha come
ultima fermata Stoccolma, il piano è scendere ad Ange (Svezia) e da lì tornare
in terra norvegese (la particolare struttura delle ferrovie scandinave ci
impone il ping-pong tra i due stati). L’arrivo previsto è per le ore 6 e
qualcosa del mattino. Il motivo per cui non ce lo ricordiamo risiede nel
simpatico fatto che dormiamo entrambi esattamente mentre il treno la sta superando.
Esatto, l’abbiamo persa. La notte in treno è passata tranquilla: personaggio
interessante il ragazzo seduto davanti a noi che dal suo portatile connesso a
internet ha guardato una serie di film (tra cui il capolavoro Fight Club) per
poi, a notte fonda (solo Il Nero è
sveglio nel vagone,) chiudersi con esso in bagno e sparire una buona mezz’ora.
Una situazione quantomeno bizzarra, anche a non voler pensare male! Fatto sta
che nessuno dei due riesce a svegliarsi in tempo per accorgersi della fermata. Poco
male, scendiamo a quella dopo: Sundsvall.
Il primo impatto tra il Nero e la Svezia non è dei migliori:
l’ingegnoso sistema di accesso ai bagni della stazione tramite pagamento via
sms fa i capricci. Proviamo ripetutamente, ma invano. La colpevole porta viene
quindi ripetutamente percossa dal Nero. Siso, solidale, se la ride. Aspettando
il treno per Ostersund (via Ange) decidiamo di vedere una qualunque partita di
calcio in un qualunque stadio prima del ritorno in Patria. L’iniziale ipotesi
Norvegia-Grecia, in programma per la sera, tramonta a causa dei tempi
ferroviari e ci orientiamo verso una partita di campionato danese, che si
giocherà il 20, Sonderyske-Odense.
Sul treno conosciamo un ragazzo italiano che viaggia da
solo, è in infradito e ama le feste in discoteca. Non proprio i nostri stessi
gusti, diciamo.
Ostersund è una piccola città svedese a ridosso di un lago. Abbiamo
parecchio tempo prima della prossima partenza,
e decidiamo di viverla quanto possiamo. Pranziamo con degli indecorosi
ravioli in scatola e Il Nero vive un’altra disavventura con i bagni locali.
Qualcuno la pagherà.
La città è piena di vita, nelle luminose vie del centro è
pieno di bancarelle e i negozi sono tutti aperti. Un negozio di musica attira
la nostra attenzione, e la seconda grande decisione del giorno viene presa ma,
per ora, rimane un segreto. Passiamo davanti anche al fantastico Bar dello
Sport, purtroppo chiuso, innamorandoci dell’atmosfera che lo circonda. Nel
complesso il posto ci piace molto, e trascorriamo una piacevole giornata tra i
suoi abitanti.
Si riparte, direzione Trondheim (Norvegia). Il pessimo
pranzo ha lasciato un grosso vuoto e, una volta arrivati, ci affrettiamo a
riempirlo con costose porzioni di pasta riscaldata, ma tutto sommato buona.
Facciamo un rapido giro della città, ma tutto è già chiuso, fatta eccezione per
qualche pub o discoteca. Non c’è tempo, però, di nuovo in viaggio. Finalmente
verso Oslo.
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