Stoccolma-Copenaghen, 19 agosto 2012
La colazione, che meraviglia. Passiamo quasi due ore a
mangiare. Approfittiamo anche della distrazione delle cameriere per portarci
via 4 panini ben farciti per la giornata. Solo dopo esserci lavati e vestiti,
ci decidiamo ad affrontare un problema che troppo a lungo abbiamo volutamente
taciuto: non abbiamo corone sufficienti per tornare a Stoccolma col treno. Che
fare? Le opzioni sono poche: ci avviamo a piedi, zaini in spalla. La strada è
lunga, non abbiamo cartine utili. Saggiamente, decidiamo di seguire la pista
ciclabile parallela ai binari. La Provvidenza, già generosa con la colazione,
altre due volte ci bacia questa mattina. Prima ci fa trovare uno sgangherato
carrellino arrugginito con cui riusciamo con ingegno e corda a trasportare gli
zaini, alleggerendo non poco le spalle. Lo chiamiamo Ciuffo. Dopodiché, ci fa
trovare il bigliettaio più buono dell’intero sistema dei trasporti scandinavi.
Giunti inesorabilmente ad un punto morto della pista ciclabile, infatti, proviamo
a prendere la metro sperando di poter pagare con la carta. Chiaramente, non si
può, ma il baffuto bigliettaio si commuove e ci fa passare senza aver pagato,
mettendoci subito in guardia che in caso di controllore sarebbero stati 1200
corone di multa a testa. Scavalchiamo i tornelli ringraziando in tutte le
lingue del mondo. Di controllori neanche l’ombra. Abbiamo fottuto il sistema
(per la seconda volta se si contano i panini preparati a colazione)!
In stazione ci aspetta la prima sola della giornata: le
cassette di sicurezza sono tutte maledettamente occupate, e siamo condannati a
girare la città con gli zaini in spalla. Quanto ci manca Ciuffo…
Stoccolma è una metropoli. La prima vera grande città che troviamo in Scandinavia. La camminiamo il più possibile, ammirandone i tetti neri, le alte costruzioni in mattoni rossi e le viuzze piene di bar e negozi del centro.
Stoccolma è una metropoli. La prima vera grande città che troviamo in Scandinavia. La camminiamo il più possibile, ammirandone i tetti neri, le alte costruzioni in mattoni rossi e le viuzze piene di bar e negozi del centro.
Proprio in una di queste vie decidiamo di rifiatare un po’, comodamente seduti per terra.
All’improvviso, nel vociare confuso dei passanti si distingue un chiaro accento
toscano: “C’avevamo quasi rinunciato!”.
Alziamo lo sguardo increduli: Levante e Caterina!!! Le nostre strade si erano incrociate l’ultima volta a Oulu e le possibilità che ciò accadesse per la terza volta rasentavano lo zero. Invece eccoli là, belli come il sole! Finalmente procediamo con le presentazioni ufficiali, si chiamano Daniele e Giulia. Facciamo due chiacchiere come se fossimo amici di vecchia data, prima di separarci di nuovo.
Levante e Caterina... “Assurdo”, continuiamo a ripeterci, “ma bellissimo!”.
Alziamo lo sguardo increduli: Levante e Caterina!!! Le nostre strade si erano incrociate l’ultima volta a Oulu e le possibilità che ciò accadesse per la terza volta rasentavano lo zero. Invece eccoli là, belli come il sole! Finalmente procediamo con le presentazioni ufficiali, si chiamano Daniele e Giulia. Facciamo due chiacchiere come se fossimo amici di vecchia data, prima di separarci di nuovo.
Levante e Caterina... “Assurdo”, continuiamo a ripeterci, “ma bellissimo!”.
Il giro di Stoccolma si conclude relativamente presto: il nostro
treno per Copenaghen parte alle 18. Saliamo su un vagone qualsiasi della
seconda classe non sapendo, anche se il sospetto c’era in qualche modo venuto,
che la prenotazione del posto a sedere (e quindi il pagamento di un
supplemento) è in questa occasione obbligatoria e siamo costretti a pagare
direttamente al controllore. La giornata si conclude con l’arrivo in nottata a
Copenaghen. Per fortuna il deposito è ancora aperto e abbiamo la possibilità di
liberarci dei grossi zaini.
Poi si parte: Copenaghen by night.
Andrea e Silvano
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