Haderslev-Flensburg-Amburgo-Monaco di Baviera, 21 agosto
2012
Il pullman delle 5:43 ci accompagna per il primo tragitto
della vertiginosa discesa verso sud in programma per la giornata. Un treno,
infatti, ci porta al confine con la Germania e un secondo ad Amburgo dove
abbiamo solo il tempo di mangiare prima di partire verso Monaco, ultima vera
tappa del nostro lungo viaggio. Ormai da tre viaggi la città bavarese si è trasformata
nella nostra Mecca, troviamo sempre un modo per passarci del tempo. Arriviamo per le 17 e per la prima volta dopo parecchi giorni proviamo la quasi
dimenticata sensazione di mettere piede su strade già in passato calcate.
Proprio a Monaco, infatti, durante l’InterRail invernale del 2011, abbiamo
trascorso la notte di capodanno vivendo probabilmente le ore più belle delle
nostre vite. Le mete obbligate sono tre: il negozio di giocattoli, la libreria
e l’Hofbräuhaus, la storica birreria nota ai più semplicemente come HB.
Il nostro pellegrinaggio ovviamente rispetta tutte le tappe
e in men che non si dica stiamo divorando due succulenti stinchi di maiale
accompagnati da grossi pretzel e annaffiati dall’originale birra bionda locale.
Come è accaduto per la serata trascorsa a Savonlinna riserveremo i particolari
più scabrosi a conversazioni private. Vi basti sapere che omettendo i
particolari più scabrosi siamo costretti di fatto a tacere gli avvenimenti dell’intera
serata.
Come al solito, comunque, Monaco e l’HB ci regalano grandi emozioni. Brindiamo alle cose più impensabili, facendo attenzione, però, a conservare un ultimo sorso.
Come al solito, comunque, Monaco e l’HB ci regalano grandi emozioni. Brindiamo alle cose più impensabili, facendo attenzione, però, a conservare un ultimo sorso.
È il brindisi finale: il viaggio è giunto al termine. Da quel
brindisi in poi avremmo dovuto parlare già solo di “ritorno a casa”. Si torna
alla vita di tutti i giorni e sappiamo che è la cosa giusta.
Brindiamo a noi, ma senza nostalgia e senza malinconia perché sappiamo che i nostri treni, le nostre strade, i nostri ostelli saranno qui ad aspettare di nuovo il nostro sudore, le nostre cazzate, i nostri zaini.
Brindiamo a noi, ma senza nostalgia e senza malinconia perché sappiamo che i nostri treni, le nostre strade, i nostri ostelli saranno qui ad aspettare di nuovo il nostro sudore, le nostre cazzate, i nostri zaini.
Andrea e Silvano.
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